31 Ago 2018

Approfondimento. Con la dieta mediterranea, si vive più a lungo.

Una nuova ricerca ci dice non solo che la dieta mediterranea è un elisir di lunga vita, ma che non si è mai troppo anziani per iniziarla.

Lo studio, condotto dal dipartimento di Epidemiologia e prevenzione dell’Istituto Neurologico Mediterraneo Pozzilli (Neuromed), è stato pubblicato sul British Journal of Nutrition ed è forte dei dati raccolti attraverso l’osservazione di 5mila soggetti d’età superiore ai 65 anni, seguiti per otto anni. È una parte del campione che ha partecipato al Moli-sani study, un ampio programma di ricerca iniziato nel 2005 per indagare i possibili fattori genetici e ambientali alla base di malattie cardiovascolari, cancro e patologie degenerative: lo studio ha riguardato 25mila cittadini del Molise, trasformando un’intera regione in un grande laboratorio. In aggiunta ai dati “molisani”, il team del Neuromed ha passato in rassegna anche altri studi epidemiologici pubblicati in altri Paesi, per un totale di circa 12mila soggetti esaminati.

“La nostra ricerca indica chiaramente – dicono i ricercatori – che la dieta mediterranea è un autentico scudo salvavita, capace di ridurre in modo significativo il rischio di mortalità nella popolazione anziana”. Nei soggetti che seguono questo regime alimentare è stato riscontrato un calo del 25 per cento delle cause di morte. E l’effetto è progressivo. “Più il nostro regime alimentare rispecchia la dieta mediterranea tradizionale, maggiore è il ‘guadagno’ in termini di riduzione del rischio di mortalità” spiega Licia Iacoviello, responsabile del laboratorio di Epidemiologia molecolare e nutrizionale del Neuromed.

Gli effetti benefici della dieta mediterranea sono associati a un alto consumo di grassi monoinsaturi, presenti nell’olio d’oliva, e di pesce, ma non va trascurato neanche il ruolo del vino durante i pasti. “I nostri dati confermano quello che era stato già osservato in molti studi epidemiologici e metabolici, ovvero che un moderato consumo di bevande alcoliche, se inserito nel contesto dei cibi mediterranei, rappresenta un fattore protettivo per la nostra salute” commenta Marialaura Bonaccio, prima autrice dello studio.

Da qui gli scienziati rilanciano ruolo e importanza della dieta mediterranea. “I dati dicono che nel giro di pochi anni gli over 65 rappresenteranno circa un quarto della popolazione europea. È necessario studiare e individuare i fattori che non solo aiutano a vivere più a lungo, ma che aiutano anche a vivere bene – dice Giovanni De Gaetano, direttore del dipartimento di Epidemiologia del Neuromed – Dobbiamo aggiungere vita agli anni, non solo anni alla vita. Il nostro studio offre basi robuste per promuovere un regime alimentare salutare ispirato ai principi della dieta mediterranea, anche tra le persone più anziane”.

 LA DIETA MEDITERRANEA

Riconosciuta dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, la dieta mediterranea fu scoperta da Kyes durante un soggiorno in Italia negli anni ’50. Il biologo americano rimase colpito dalla bassa incidenza di patologie cardiovascolari e di disturbi gastrointestinali in regioni dell’Italia meridionale, come la Campania. Non poteva essere un caso, pensò. Fu lui ad avviare il primo studio pilota, coinvolgendo gli abitanti del comune calabrese di Nicotera, per dimostrare gli effetti salutari del regime alimentare diffuso nelle regioni del Sud Italia. Nel ’62 si trasferì a Pioppi, in Campania, per continuare i suoi test: i risultati delle ricerche, andate avanti per decenni, sono stati raccolti poi nel volume Eat well and stay well (Mangiare bene e stare bene). 

 

Fonte: https://www.repubblica.it/salute/alimentazione-e-fitness/2018/08/31/news/non_e_mai_troppo_tardi_per_passare_alla_dieta_mediterranea-205240581/?ref=RHPPRT-BS-I0-C4-P1-S1.4-F4

03 Ago 2018

La colazione contro i colpi di calore

Scipione, Caronte e Nerone hanno surriscaldato le nostre città, portando disagi anche per la salute. Con le temperature da bollino rosso il primo pericolo è il colpo di calore. «Si presenta quando la temperatura esterna è molto alta ma la persona non riesce a disperdere il calore dal corpo – spiega Niccolò Marchionni, docente di Gerontologia e geriatria all’Università di Firenze -. I soggetti più a rischio sono i bambini, gli anziani e le donne durante il ciclo mestruale». Possono soffrire di colpi di sole e calore anche le persone che praticano un’attività fisica molto impegnativa durante le ore più calde e «chi non fa colazione al mattino rischia di più a causa di una carenza di zuccheri nel sangue che unita al caldo rende l’organismo molto più vulnerabile».

BERE ACQUA – Qualora vi siano i primi sintomi di spossatezza abnorme, disorientamento, confusione mentale acuta, tipici del colpo di calore, il consiglio è andare subito in un luogo fresco, ombrato e ventilato. «Con il colpo di calore si perdono anche molti liquidi, dunque fondamentale è bere molta acqua evitando bibite zuccherate» precisa Marchionni. Per l’alimentazione è noto che con l’afa bisogna evitare cibi grassi o troppo dolci, mentre è assolutamente consigliato mangiare frutta e verdura. Si può anche aumentare un pochino l’uso di sale, ma senza esagerare.

 

Fonte: https://www.corriere.it/salute/nutrizione/12_agosto_08/colpi-calore-sale_72f74b52-e12e-11e1-9040-4b74873c03cd.shtml

09 Lug 2018

Estate in salute – Frutta e verdura, come quando e perchè

È tornata la bella stagione e le temperature più elevate fanno sì che il nostro corpo necessiti di maggiore idratazione ed energia. Frutta e verdura, che soprattutto in questo periodo sono particolarmente golosi, sono ricche di acqua e nutrienti che aiutano a reidratare il nostro fisico e ad attenuare il senso di stanchezza.

Non dimentichiamo, poi, che il caldo porta a consumare quasi esclusivamente pietanze e cibi freschi, che non richiedano cottura: un forno acceso in estate potrebbe diventare veramente insopportabile!

Via libera, quindi, a insalate e macedonie multicolore. Un esempio di menu estivo, vitaminico ed energizzante? Colazione con frutta fresca e yogurt, spuntino con un buon frullato, pranzo con insalata e cereali integrali, merenda con sorbetto o spiedini di frutta, cena con proteine e verdure crude in pinzimonio.

Il contenuto di vitamine, minerali ed antiossidanti dei vegetali di stagione favorisce, dunque, il benessere dell’organismo di grandi e piccini, aiutando a prevenire diversi tipi di disturbi. Ancora meglio se frutta e verdura sono fresche e non trattate chimicamente. Anche per questi motivi, cresce continuamente il numero di coloro che scelgono di creare un piccolo orto in giardino o, addirittura, sul terrazzo.

I vantaggi di un’alimentazione verde

Mangiare frutta e verdura crude è importante in quanto in cottura la maggior parte dei vegetali perde vitamine e minerali indispensabili. Un esempio su tutti: la vitamina C. Quest’ultima è una vitamina termolabile, cioè tende a diminuire progressivamente e a “morire” con il calore.

Inoltre, i nutrizionisti consigliano di mangiare frutta e verdura con la buccia se possibile. La buccia è infatti ricchissima di nutrienti e, soprattutto, fibre, il cui corretto apporto può aiutare il transito intestinale.

Per non rinunciare a tutti questi benefici, è sufficiente consumare la frutta o la verdura preferite in sicurezza. E, per farlo, bastano davvero pochi e semplici gesti quotidiani.

Sai che l’acqua può non bastare?

I batteri sono microroganismi presenti ovunque: nella terra, nell’acqua, sul nostro corpo, sui nostri vestiti…

Non sempre però batterio significa malattia, alcuni microroganismi addirittura aiutano a combattere l’insorgere di infezioni e affezioni virali. Ma se il sistema immunitario non è sufficientemente maturo oppure è indebolito, i batteri possono costituire un problema. Per esempio, pensiamo ai neonati o agli anziani. Oppure, alle donne in stato di gravidanza.

Prima di mangiarle, frutta e verdura vanno lavate alla perfezione. A maggior ragione, se si consumano crude e con la buccia. I batteri infatti si trovano molto bene sulla superficie degli alimenti, dove possono prosperare e riprodursi alla velocità della luce. Può aumentare, così, rapidamente la carica batterica presente nell’alimento. È per questo che l’acqua può non bastare. Si consiglia quindi di disinfettare perfettamente i vegetali prima di consumarli crudi. E questo discorso vale anche per le insalate già pronte in busta, persino per i prodotti crudi che riportano la dicitura “lavato e pronto per il consumo”.

Cosa usare per disinfettare bene frutta e verdura?

Come abbiamo accennato, l’acqua elimina solo parzialmente batteri, funghi e virus presenti sulla superficie di frutta e verdura. Per la salute e il benessere di tutta la famiglia, si consiglia di ricorrere all’uso di prodotti specifici per la disinfezione di frutta e verdura.

Ed è altrettanto importante che si tratti di prodotti sicuri e anche comodi da utilizzare. La praticità, infatti, si rivela essenziale nella scelta del prodotto di disinfezione.

Come fare

Le soluzioni specifiche per la disinfezione di frutta e verdura riportano istruzioni ben precise, da seguire alla lettera. La prima cosa da sapere è che il prodotto disinfettante non si utilizza puro ma è necessario diluirlo in acqua.

Una volta ottenuta la soluzione diluita, vi si immergono frutta e verdura e si lascia agire 15 minuti (tempo standard). L’ultimo step, infine, prevede un abbondante risciacquo degli alimenti con acqua corrente prima del consumo.

I nutrizionisti concordano, e la gola esulta: mangiare frutta e verdura di stagione è indispensabile per stare bene e reidratarsi, soprattutto quando inizia l’estate. Farlo in sicurezza, eliminando microrganismi potenzialmente dannosi, è semplicissimo e rapido. Un facile gesto per la salute e il benessere di tutta la famiglia.

 

 

Fonte: https://www.donnamoderna.com/storie/e-estate-frutta-e-verdura-tornano-protagonisti-ecco-i-consigli-per-mangiarle-in-sicurezza

28 Giu 2018

Salute e viaggi…i consigli per le ferie

Estate, tempo di viaggi e relax, ma senza mai abbassare la guardia! La stagione estiva è ormai alle porte e la maggior parte degli italiani ha già prenotato le proprie vacanze. È proprio in questi mesi che aumenta l’esposizione ad alcune minacce per la salute, quindi prima di preparare i bagagli è importante informarsi bene sui rischi infettivi che possono essere presenti nei luoghi di destinazione. A questo proposito l’Istituto Pasteur Italia ricorda che proteggersi è facile e fornisce dei consigli utili a tutti i viaggiatori per vivere in totale sicurezza le vacanze e, nel caso delle malattie infettive, limitare il diffondersi di agenti patogeni.

Con oltre un terzo della popolazione in vacanza, è proprio nella stagione estiva che si concentra il 41,3 % dei viaggi degli italiani[1]. Se lo scorso anno solo il 19% dei nostri connazionali ha scelto una meta estera, per l’estate 2018 sembra crescere la voglia di scoprire mete poco conosciute, come il Sudafrica e la Russia centrale e orientale, ma anche di aree già care ai turisti del Bel Paese come il sud-est asiatico, dove primeggiano Indonesia, Vietnam, Thailandia e i Caraibi[2]. Sembra infatti che gli italiani prediligano esperienze autentiche, a contatto con la natura e la cultura dei luoghi, con un interesse spiccato per le tradizioni culinarie.

Presi dai preparativi, si è ingenuamente soliti pensare che i malanni appartengano solo alla stagione invernale, ma in realtà anche la tanto agognata estate porta con sé numerose insidie. Le alte temperature, l’aumento del numero di persone che si spostano da un Paese all’altro e i cambiamenti di abitudini sono fattori che favoriscono la diffusione di agenti patogeni e viaggiare impreparati, in particolar modo in Paesi con condizioni igienico-sanitarie profondamente diverse dalle nostre, significa mettere a rischio non solo la propria salute, ma anche quella degli altri. Una minaccia concreta per la “Health for all” (salute per tutti), campagna dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la promozione della copertura sanitaria universale per tutti e dovunque e “missione” condivisa dalla Rete Internazionale dei 33 Istituti Pasteur in tutto il mondo. I viaggiatori hanno dunque delle importanti responsabilità e dovrebbero pianificare un viaggio sicuro e sano, per essere in grado di prevenire o, tutt’al più, essere preparati a gestire e trattare possibili malattie contratte durante il viaggio.

Prima di mettersi in viaggio è di massima importanza conoscere le caratteristiche del Paese ospitante e rivolgersi al proprio medico o alle strutture sanitarie preposte alla prevenzione delle malattie dei viaggiatori, che forniranno tutte le indicazioni e proporranno un piano di vaccinazione e/o profilassi personalizzato tenendo conto di destinazione, programma di viaggio, stato di salute e trascorso vaccinale di ogni persona. Bisogna innanzitutto assicurarsi che il nostro sistema immunitario sia pronto ad affrontare eventuali incontri indesiderati con agenti infettivi patogeni. Oltre alle vaccinazioni di routine richieste o consigliate dal nostro Servizio Sanitario Nazionale (difterite, tetano, pertosse, polio, meningite ed epatite B), potremmo avere bisogno di vaccinazioni specifiche e/o di una profilassi farmacologica preventiva in base alla meta scelta” – ha dichiarato Angela Santoni, Direttore Scientifico dell’Istituto Pasteur Italia.

A tutti i viaggiatori del Bel Paese l’Istituto Pasteur Italia ricorda l’importanza della vaccinazione, il più efficace metodo preventivo, che protegge da rischi infettivi gravi e potenzialmente mortali, solitamente trasmessi da cibo, bevande e punture d’insetto e fornisce un valido aiuto nel conoscere meglio le malattie presenti nelle principali mete turistiche.

Per approfondire http://www.meteoweb.eu/2018/06/estate-viaggi-prevenzione-consigli-partire-vacanze/1112252/#ftvCS5Lj4LT5ZJeD.99

19 Giu 2018

Sole, inquinanti, pelle. Scopriamo di piu.

Le donne non sbagliano quando denunciano l’inquinamento come un fattore dannoso per la loro bellezza. La sinergia inquinamento ed esposizione al sole, poi, può partecipare alla formazione di macchie sulla pelle.

Gli inquinanti, temibili generatori di radicali liberi

Nonostante sia l’intero organismo a soffrire per l’inquinamento, è la pelle uno degli organi direttamente colpiti da questo problema. Gli agenti inquinanti con i quali la pelle si misura ogni giorno generano radicali liberi che penetrano nell’epidermide favorendo la comparsa di macchie e conferendo un tono grigiastro all’incarnato. Il particolato, l’ozono, il biossido di azoto, il monossido di carbonio o il biossido di zolfo sono tra gli inquinanti più aggressivi.
Uno studio epidemiologico di vasta portata condotto dal Professor Krutman (Istituto di Ricerca Leibniz per la medicina ambientale di Düsseldorf) e pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Investigative Dermatology” conferma che l’inquinamento ha un impatto sulla qualità dell’incarnato.

L’azione sul colorito dei raggi UVA

Tutti i giorni, anche quando il cielo è nuvoloso, la pelle è esposta ai raggi UV costituiti principalmente da UVA, a loro volta costituiti per il 75% da UVA lunghi. Questi ultimi possono penetrare molto in profondità fino al derma. Principali generatori di radicali liberi, possono alterare a lungo termine le cellule e causare ipopigmentazione quali macchie scure e discromie.

Lo stress ossidativo generato dalla sinergia inquinamento + UVA lunghi è doppiamente nocivo

Agisce:

  • IN PROFONDITÀ, alterando il funzionamento dei melanociti e modificandone l’ambiente: il melanotopo. Si scatena così il processo che porta alla comparsa del colorito spento e delle macchie
  • IN SUPERFICIE, ossidando la melanina già presente nei cheratinociti dell’epidermide. L’incarnato assume un colorito spento

Per contrastare questa sinergia negativa è utile selezionare prodotti con un’azione anti-inquinamento, anti-ossidante con filtro solare.

Fonte: http://www.larocheposay.it/articolo/tra-le-cause-delle-macchie-sulla-pelle-l-azione-combinata-di-inquinamento-e-raggi-uva-lunghi/a14991.aspx
13 Giu 2018

Welcome Summer. I consigli per una corretta alimentazione

Sul portale del Ministero della salute sono scaricabili diverse brochure e opuscoli rivolti alla popolazione in generale, ai Medici di medicina generale, agli operatori sanitari di istituti di ricovero per anziani e opuscoli rivolti alle badanti, tradotti in sei lingue (inglese, francese, spagnolo, rumeno, russo e polacco). Il Piano nazionale di prevenzione per ondate di calore, gestito e coordinato dalla Direzione Generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute, con il supporto tecnico del CCM, rappresenta attualmente l’unico esempio concreto in sanità pubblica di strategia di adattamento per eventi climatici.

Ecco infine dieci preziosi consigli per un’alimentazione corretta e sicura in estate, un periodo accompagnato da maggior tempo libero, con abitudini alimentari diverse rispetto al resto dell’anno: maggior numero di pasti fuori casa, scarsa attenzione agli apporti nutrizionali, minori formalità.  Bere e mangiare correttamente contribuisce ad affrontare l’afa e a ridurre i rischi per la salute dovuti alle ondate di calore, in particolare la disidratazione. Quando fa molto caldo i bambini, le donne in gravidanza e gli anziani possono soffrire di più e essere più esposti al rischio di disidratazione.

  1. Bere almeno due litri (otto bicchieri) di acqua al giorno. In estate si perdono minerali con l’aumento della sudorazione e della traspirazione. Per gli anziani è particolarmente importante bere, indipendentemente dallo stimolo della sete. I bambini devono bere di più. Moderare il consumo di bevande con zuccheri aggiunti. Limitare il consumo di bevande moderatamente alcoliche come vino e birra. Evitare le bevande ad alto contenuto di alcol.
  2. Rispettare quotidianamente il numero e gli orari dei pasti, soprattutto la prima colazione, che deve essere privilegiata rispetto agli altri pasti. La prima colazione è il pasto più importante della giornata, arriva dopo il periodo di digiuno più lungo nell’arco delle 24 ore e fornisce il “carburante” per tutta la giornata. Non consumare un’adeguata prima colazione, inoltre, predispone ad una maggiore assunzione di calorie nelle ore successive.
  3. Aumentare il consumo di frutta e verdura di stagione e yogurt. Mangiare frutta e verdure fresche di stagione (400 g almeno al giorno, OMS). Preferire lo yogurt senza zuccheri aggiunti. Insieme alla frutta, può diventare un ottimo spuntino. Non trascurare la frutta secca (mandorle, noci ecc), ricca di grassi “buoni”, minerali e fibre, ma non esagerare, perché apporta calorie.
  4. Preparare i piatti con fantasia, variando gli alimenti anche nei colori. Il colore degli alimenti è dato dalle sostanze ad azione antiossidante (vitamine, polifenoli ecc): più si variano i colori, più completa è la loro assunzione.
  5. Moderare il consumo di piatti elaborati e ricchi di grassi. Con il caldo, l’organismo consuma meno energia. È consigliabile, quindi, moderare l’apporto calorico, preferendo una cottura in grado di mantenere inalterato l’apporto di minerali e vitamine, diminuendo anche la quantità di sale da aggiungere durante la preparazione. Condire con olio d’oliva a crudo.
  6. Privilegiare cibi freschi, facilmente digeribili e ricchi in acqua e completare il pasto con la frutta. Questa regola va seguita in particolare quando si consuma il pranzo “al sacco”, non esagerando con gli spuntini salati o zuccherati.
  7. Consumare un gelato o un frullato può essere un’alternativa al pasto di metà giornata. Il gelato o il frullato al latte che sostituiscono il pasto vanno inquadrati nell’ambito dell’apporto nutrizionale giornaliero.
  8. Evitare pasti completi con primo, secondo e contorno quando, durante soggiorni in albergo o in viaggio, è più facile che si consumi al ristorante sia il pranzo che la cena. Optare in una delle due occasioni per piatti unici bilanciati che possono fornire i nutrienti di un intero pasto. Alcuni degli abbinamenti possibili sono pasta con legumi e/o verdure, carne/pesce/uova con verdure.
  9. Consumare poco sale e preferire sale iodato. La carenza di iodio è ancora un problema: la tiroide condiziona molte funzioni dell’organismo ed ha bisogno del giusto introito giornaliero, garantito dal consumo di soli 5 g di sale iodato. Per gli ipertesi può essere utile consumare sale iposodico o asodico.
  10. Rispettare le modalità di conservazione degli alimenti. Mantenere la catena del freddo per gli alimenti che lo richiedono (borsa termica per il pic-nic). Ricordare che cibi conservati a lungo in frigorifero rischiano un peggioramento nutrizionale e/o una contaminazione da microrganismi.
07 Giu 2018

Giornata Miamo – Farmacia Centrale

Ritorna l’appuntamento con Miamo Skin Care alla farmacia Centrale Palomba giovedi 14 giugno.

Un’intera giornata dedicata al benessere della pelle in vista dell’estate con le consulenti MIAMO, sconti e promozioni dedicate a voi.

Un trattamento di 30 minuti dedicato alla tua pelle.

#iomiamo e tu

Scopri di piu:

https://www.facebook.com/events/2192672294354062/

07 Giu 2018

Giornata Angelini a Farmacia Centrale

Una giornata dedicata ad Angelini ed ai suoi integratori vitaminici.

Vi aspettiamo in farmacia mercoledi 27 giugno  dalle 9 alle 19 con i nuovissimi integratori alimentari con magnesio e papaya.

Nei periodi più caldi, o che richiedono maggiore energia e vitalità, è importante reidratarsi con frequenza ed assumere il giusto quantitativo dei nutrienti che possono andare persi o di cui può aumentare il fabbisogno. ENERGYA Papaya Magnesio e Potassio è l’integratore alimentare Angelini specificatamente formulato per combinare i benefici della Papaya Fermentata a quelli dei Sali Minerali.

La sua speciale formulazione, Complesso CPM (Carica Papaya & Minerals), contiene:

  • Magnesio che contribuisce alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento e al normale metabolismo energetico e funzionamento del sistema nervoso
  • Potassio che contribuisce alla normale funzione muscolare e al mantenimentodella normale pressione sanguigna
  • Papaya Fermentata, antiossidante

Scoprila con una giornata dedicata con sconti, promo e consulenze.

 

 

04 Giu 2018

Carenze Vitaminiche, una semplice guida

La carenza di alcuni elementi nutritivi può essere dannosa, specialmente se prolungata nel tempo. Questo vale sia per i macronutrienti che per i micronutrienti come vitamine e sali minerali. La carenza di vitamine può essere dovuta a fattori molteplici e differenti tra loro.
Prima tra tutti un’alimentazione sbilanciata o, peggio, errata. Responsabili, spesso, le diete “fai da te” post abbuffate natalizie o pre prova costume, che pur di far ridurre il peso corporeo in pochissimo tempo, eliminano in toto alcune classi di alimenti, mettendo a repentaglio la salute.
Carenze vitaminiche possono essere determinate anche da particolari attività, che portano all’utilizzo/degradazione di specifici micronutrienti, a fronte delle quali non si ricorre ad un’adeguata compensazione.
Un’importante attività sportiva ad esempio, molto prolungata nel tempo o ad alta intensità in termini di sforzo, determina un significativo utilizzo di minerali quali il Calcio, il Sodio e il Potassio: questi minerali infatti entrano in gioco nella trasmissione dell’impulso nervoso che “comunica” al muscolo di contrarsi e nell’attività stessa di contrazione delle fibre muscolari. Non solo.
L’ipovitaminosi può essere causata anche da stress, inquinamento ed errate nonché pericolose abitudini quali fumo, abuso di alcol e caffè, oltre che dall’assunzione di alcuni farmaci.
Fonte: https://www.multicentrum.it/articoli/carenze-vitaminiche
30 Mag 2018

5 cose da sapere sui raggi UV e il loro effetto sulla pelle

UVA E UVB

I raggi UVA rappresentano circa il 95% dei raggi UV che raggiungono il nostro corpo, mentre il restante 5% è rappresentato dagli UVB[1]. Mentre i raggi UVA sono presenti durante tutto il corso dell’anno, gli UVB sono più forti in estate. Morale della favola? Scegli sempre un solare che agisce per contrastare entrambi i tipi di raggi UV: un alto indice SPF per proteggere la pelle dagli UVB e un forte indice PPD per proteggerla contro gli UVA.

2. Possono penetrare attraverso il vetro

I raggi UVA possono attraversare le superfici di vetro, quindi se utilizzi spesso i mezzi di trasporto pubblico devi sapere che i finestrini di bus e treni non ti proteggono dagli effetti dannosi del sole. Gli UVA sono i principali corresponsabili della progressiva comparsa dei segni di invecchiamento visibile, con oltre l’80% di questi che raggiungono l’epidermide[2]. Inoltre, a differenza degli UVB, che tendono a causare rossori e macchie da sole dopo solo poche ore di esposizione al sole, gli effetti a breve termine dei raggi UVA sulla pelle sono praticamente invisibili a occhio nudo[3].

Possono colpire la tua pelle con un’intensità differente

Se pensi di doverti preoccupare dei raggi UV solo quando ti trovi in spiaggia in estate, devi sapere non solo che l’altitudine aumenta l’intensità dei raggi solari – per esempio, a 1.500 m l’intensità dei raggi UV aumenta del 20% – ma anche che la neve può riflettere fino al 95% dei raggi UV. Risultato? La tua pelle può subire quasi il doppio dei danni durante una vacanza sulla neve[4].

Nemmeno le nuvole possono fermarli

Sebbene la luce del sole sia composta per il 56% da raggi ultravioletti, per il 39% da luce visibile e solo per il 5% da raggi UV, nemmeno il cielo nuvoloso può proteggerci dai danni provocati da questi ultimi. Anche quando sono più dense, le nuvole sono in grado di fermare solo il 70% dei raggi UVA e UVB, impedendogli di raggiungere la superficie terrestre[5]. Questo perché è fondamentale proteggere la tua pelle qualunque sia la condizione climatica.

Ci colpiscono soprattutto durante l’infanzia

Molti genitori dimenticano di applicare la protezione solare sulla pelle dei loro bambini quando sono all’aria aperta, cosa preoccupante se consideriamo che fino al 50% dei danni causati dai raggi UV si verificano prima dei 19 anni[6]. La pelle dei bambini è più sottile di quella degli adulti, per questo è fondamentale seguire alcune importanti indicazioni per proteggere i piccoli dal sole ancora prima di andare in vacanza.

Fonte: https://www.vichy.it/vichy-mag/5-cose-da-sapere-sui-raggi-uv-e-il-loro-effetto-sulla-pelle/vmag62729.aspx