5 cose da sapere sui raggi UV e il loro effetto sulla pelle
UVA E UVB
I raggi UVA rappresentano circa il 95% dei raggi UV che raggiungono il nostro corpo, mentre il restante 5% è rappresentato dagli UVB[1]. Mentre i raggi UVA sono presenti durante tutto il corso dell’anno, gli UVB sono più forti in estate. Morale della favola? Scegli sempre un solare che agisce per contrastare entrambi i tipi di raggi UV: un alto indice SPF per proteggere la pelle dagli UVB e un forte indice PPD per proteggerla contro gli UVA.
2. Possono penetrare attraverso il vetro
I raggi UVA possono attraversare le superfici di vetro, quindi se utilizzi spesso i mezzi di trasporto pubblico devi sapere che i finestrini di bus e treni non ti proteggono dagli effetti dannosi del sole. Gli UVA sono i principali corresponsabili della progressiva comparsa dei segni di invecchiamento visibile, con oltre l’80% di questi che raggiungono l’epidermide[2]. Inoltre, a differenza degli UVB, che tendono a causare rossori e macchie da sole dopo solo poche ore di esposizione al sole, gli effetti a breve termine dei raggi UVA sulla pelle sono praticamente invisibili a occhio nudo[3].
Possono colpire la tua pelle con un’intensità differente
Se pensi di doverti preoccupare dei raggi UV solo quando ti trovi in spiaggia in estate, devi sapere non solo che l’altitudine aumenta l’intensità dei raggi solari – per esempio, a 1.500 m l’intensità dei raggi UV aumenta del 20% – ma anche che la neve può riflettere fino al 95% dei raggi UV. Risultato? La tua pelle può subire quasi il doppio dei danni durante una vacanza sulla neve[4].
Nemmeno le nuvole possono fermarli
Sebbene la luce del sole sia composta per il 56% da raggi ultravioletti, per il 39% da luce visibile e solo per il 5% da raggi UV, nemmeno il cielo nuvoloso può proteggerci dai danni provocati da questi ultimi. Anche quando sono più dense, le nuvole sono in grado di fermare solo il 70% dei raggi UVA e UVB, impedendogli di raggiungere la superficie terrestre[5]. Questo perché è fondamentale proteggere la tua pelle qualunque sia la condizione climatica.
Ci colpiscono soprattutto durante l’infanzia
Molti genitori dimenticano di applicare la protezione solare sulla pelle dei loro bambini quando sono all’aria aperta, cosa preoccupante se consideriamo che fino al 50% dei danni causati dai raggi UV si verificano prima dei 19 anni[6]. La pelle dei bambini è più sottile di quella degli adulti, per questo è fondamentale seguire alcune importanti indicazioni per proteggere i piccoli dal sole ancora prima di andare in vacanza.
Fonte: https://www.vichy.it/vichy-mag/5-cose-da-sapere-sui-raggi-uv-e-il-loro-effetto-sulla-pelle/vmag62729.aspx
Pancakes vegani ai semi di papavero
cucinato da Elena D’alessandro
150 g Mix it! Universal
50 g zucchero
1 cc lievito in polvere
1 presa/e di sale
280 ml acqua
1 Cc olio d’oliva
2 Cc papavero
Preparazione
- Unite la farina al lievito ed al pizzico di sale. Aggiungete lo zucchero e mescolando, aggiungete gradualmente l’acqua, facendo attenzione a non formare grumi.
- Unite anche l’olio, versandolo lentamente e continuando a mescolare. Per finire, aggiungete al composto i semi di papavero. Amalgamate il tutto e correggete eventualmente con un poca d’acqua in più se il vostro impasto risulta troppo denso.
- Ungete una padella.
- Con un cucchiaio capiente (va bene anche un piccolo mestolo) versate il composto.
- Sarà cotto, quando i bordi cominceranno a staccarsi, e si formeranno delle bollicine sulla superficie, quindi con l’aiuto di una paletta girateli sull’altro lato e completate la cottura.
- Continuate fino ad ultimare il composto, sovrapponendo i pancakes cotti, uno sull’altro, in modo da mantenerli caldi.
- Serviteli a colazione, insieme a marmellate, composte, creme e tanta frutta.
Fonte: https://www.schaer.com/it-it/r/pancakes-vegani
Celiachia, le 10 domande più frequenti
In Italia aumentano in casi di intolleranza al glutine. In occasione della giornata mondiale dedicata alla lotta contro questa malattia, abbiamo cercato di fare chiarezza
In Italia sono quasi 200 mila le persone affette intolleranti al glutine. Ma potrebbero essere di più. Spesso chi ne è affetto non lo sa. In alcuni casi la malattia infatti non dà sintomi. Si stima che sono circa 400 mila i casi non ancora diagnosticati. Lo dicono i dati della relazione del Ministero della Salute sulla celiachia inviata al Parlamento lo scorso gennaio.
Le stime dicono anche che il numero delle persone che soffrono di intolleranza al glutine è in aumento. «L’incremento dei casi di potrebbe dipendere sia da un maggiore consumo di alimenti che contengono glutine sia dai criteri di diagnosi sempre più avanzati che hanno permesso di individuare la malattia in un numero maggiore di casi», spiega la dottoressa Nicoletta Bocchino, biologa nutrizionista.
Il disturbo colpisce più le donne (139 mila) che gli uomini (59 mila). «La celiachia è una malattia autoimmune. L’incidenza maggiore nella popolazione femminile potrebbe dipendere dal fatto che le donne rispetto agli uomini sono maggiormente colpite da autoimmunità per via degli ormoni sessuali». In occasione della giornata mondiale della celiachia che si le celebra il 16 maggio abbiamo cercato con l’aiuto dell’esperta di fare chiarezza su questa malattia.
Che cos’è?
«La celiachia – continua la nutrizionista Nicoletta Bocchino – è una malattia autoimmune che insorge in soggetti geneticamente predisposti. Colpisce l’intestino tenue attraverso una risposta del sistema immunitario all’ingestione di glutine, una proteina che si trova in alcuni alimenti».
Come si manifesta?
«I sintomi sono diversi. I più comuni sono la diarrea, gonfiore addominale e dolore e nel caso sia colpito un bambino, ritardo della crescita fisica. In altri casi la celiachia si manifesta anche con sintomi che non interessano strettamente l’intestino come l’anemia, la perdita di struttura ossea, il deficit di vitamine o di minerali, ad esempio di ferro. In altri casi, invece i sintomi sono assenti e la patologia viene diagnosticata casualmente in presenza di altre patologie di tipo autoimmunitario come ad esempio il diabete di tipo I, di malattie neurologiche o di altri tipi di disturbi come herpes, stomatite, difficoltà di concepimento nella donna, tiroidite oppure di una serie di allergie e intolleranze alimentari, come quella al lattosio» dice l’esperta.
Come viene diagnosticata e quali sono gli esami da fare?
«La diagnosi dell’intolleranza al glutine avviene attraverso la valutazione del quadro clinico da parte del medico, attraverso gli esami del sangue e tramite l’esame istologico di biopsie del duodeno con la gastroscopia» spiega la nutrizionista.
Come si cura?
«L’unico modo per curare la celiachia per chi ne soffre è eliminare il glutine dalla dieta evitando tutti gli alimenti che lo contengono come frumento, grano, orzo, farro, segale, grano khorasan (kamut), cous cous, bulgur, spelta, monococco, malto e i loro derivati come le bevande (ad esempio la birra), le farine, gli amidi, le semole, i prodotti da forno. E ancora gli alimenti preconfezionati e le carni conservate che lo contengono tra gli ingredienti. Attenzione poi anche ai risotti pronti, ai preparati a base di formaggi, a salumi e insaccati, al pesce conservato, alle uova liofilizzate, alle bevande vegetali (mandorla, cocco, nocciole eccetera) che potrebbero contenerlo. Il consiglio per chi ne soffre è sempre di leggere con attenzione le informazioni contenute nelle etichette dei prodotti prima di consumarli» suggerisce la nutrizionista Nicoletta Bocchino.
Fonte: https://www.vanityfair.it/benessere/salute-e-prevenzione/2018/05/16/celiachia-domande-frequenti
Sole e smog nemici per la pelle….? Ecco le soluzioni che fanno per te
Una delle maggiori fonti di stress in città è l’inquinamento. Piccole particelle di polvere, conosciute come PM 2.5 possono penetrare attraverso la barriera protettiva della pelle e creare il caos. Queste infatti, innescano una reazione a catena che inizia con l’ossidazione del sebo sulla superficie della pelle, seguita da un aumento della produzione di sebo e ipercheratinizzazione che determina la presenza di ancora più cellule morte sulla superficie cutanea.
Morale della favola? I punti neri diventano più evidenti e possono spuntare nuovi brufoli sul viso, soprattutto nella zona T.
Ma che tipo di routine quotidiana può aiutare la pelle a difendersi? Le texture anti-adesione, che impediscono alle particelle di inquinamento di attaccarsi alla superficie della pelle, sono un buon punto di partenza.
Le particelle di inquinamento interagiscono con la pelle
Una delle maggiori fonti di stress in città è l’inquinamento. Piccole particelle di polvere, conosciute come PM 2.5 possono penetrare attraverso la barriera protettiva della pelle e creare il caos. Queste infatti, innescano una reazione a catena che inizia con l’ossidazione del sebo sulla superficie della pelle, seguita da un aumento della produzione di sebo e ipercheratinizzazione che determina la presenza di ancora più cellule morte sulla superficie cutanea.
Morale della favola? I punti neri diventano più evidenti e possono spuntare nuovi brufoli sul viso, soprattutto nella zona T.
Ma che tipo di routine quotidiana può aiutare la pelle a difendersi? Le texture anti-adesione, che impediscono alle particelle di inquinamento di attaccarsi alla superficie della pelle, sono un buon punto di partenza.
Anche se hai sempre pensato il contrario, l’esposizione ai raggi solari può peggiorare le condizioni della pelle a tendenza acneica.
I raggi UV sono un altro nemico della pelle: ebbene sì, anche una giornata di sole può avere i suoi lati negativi. Infatti, uno degli immortali falsi miti a proposito di brufoli è che la luce del sole sia la salvezza della pelle a tendenza acneica. Sbagliato! Nel brevissimo periodo, l’abbronzatura può rendere il tuo incarnato più uniforme ma l’azione del sole, che asciuga le imperfezioni, alla fine delle vacanze può causare un effetto “rebound”, che scatena un eccessiva produzione di sebo. Questo, combinato all’ispessimento dello strato esterno della pelle, ostruisce i pori, il che impedisce al sebo di fuoriuscire correttamente.
Morale della favola? Il sole altera il comportamento della pelle, rendendola più incline alla comparsa di brufoli e imperfezioni.
La pelle ha bisogno di una protezione specifica contro i raggi UV. Il primo passo? Un solare con filtro ad ampio spettro che protegga sia dai raggi UVA che dagli UVB. Opta per texture fluide, oil-free e non comedogeniche.
Fonte: http://www.larocheposay.it/freefromspots-mag-genitore-con-figli/brufoli-e-bellezza-in-citta/ffs33631.aspx?profileid=673
Come prevenire le borse sotto agli occhi
Una zona del nostro viso particolarmente delicata e sensibile che risente facilmente, anche in giovane età, di alcuni precoci cambiamenti è il contorno occhi.
Il contorno occhi è davvero una zona fragile e sottile, sviluppa facilmente pigmentazioni, rughe, comparsa di occhiaie e di borse.
Purtroppo le borse sono un inestetismo molto comune, sia per le donne che per gli uomini, e possono manifestarsi anche in diverse fasce di età.
COSA SONO LE BORSE E QUALI SONO LE PRINCIPALI CAUSE FISIOLOGICHE
Le borse sotto gli occhi, scientificamente definite dermatocalasi, sono un eccesso di pelle localizzato nella zona sotto oculare.
Il fisiologico processo dell’invecchiamento cutaneo comporta innumerevoli cambiamenti del nostro aspetto. Comparsa di rughe dovute alla diminuzione della sintesi di fibre di collagene ed elastina, disidratazione, perdita di tono ed elasticità, assottigliamento della pelle, perdita di luminosità.
La causa principale della comparsa delle borse è sicuramente l’invecchiamento che determina una diminuzione del tono anche nella zona perioculare con un conseguente rilassamento. La zona del contorno occhi è così sottile e priva di collagene ed elastina che facilmente tende al cedimento.
Spesso però le borse possono essere dovute dalla ritenzione e dal ristagno dei liquidi nella zona inferiore della palpebra. Anche la fragilità capillare che aumenta con gli sbalzi termici (passaggio dal caldo al freddo e viceversa) può contribuire alla rottura dei capillari stessi che conseguentemente possono determinare la comparsa delle borse.
PER SAPERNE DI PIU’
Oltre alle cause fisiologiche precedentemente elencate, sono innumerevoli i fattori esogeni che possono contribuire al peggioramento della zona del contorno occhi.
Lo stress, un scorretto stile di vita contribuisce spesso a non riposare in maniera sufficiente. Infatti, i soggetti che soffrono di disturbi del sonno molto spesso al mattino si risvegliano con le borse sotto gli occhi. Durante la notte il ristagno dei liquidi è maggiore e per questo motivo il nostro sguardo al mattino appare appesantito e gonfio.
Alimentazione povera di sale e ricca in vitamine e antiossidanti (frutta e verdura) aiuterà sicuramente a favorire la circolazione diminuendo la ritenzione idrica. L’assunzione di fumo e alcool per lo stesso motivo sopra elencato è sicuramente sconsigliata. Entrambi causano vasodilatazione, provocano danni alla pelle in generale e al nostro intero organismo. E’ risaputo che le donne in gravidanza a causa degli sbalzi ormonali riescono a dormire di meno e anche male, sono tutte soggette ad una maggiore ritenzione idrica e pertanto tendono con più facilità ad essere predisposte alla formazione di borse ed occhiaie.
PREVENIRE E COMBATTERE LE BORSE
RIMEDI NATURALI
Per eliminare il gonfiore spesso è consigliato applicare sugli occhi dei cubetti di ghiaccio oppure delle fette di cetrioli o patate tagliati a fette.
Bere molta acqua per drenare.
Assumere alimenti ricchi in vitamine e antiossidanti.
Massaggiare la zona perioculare per facilitare il drenaggio e stimolare la circolazione.
Condurre una vita regolare.
MIAMO CONSIGLIA
Applicare una piccola quantità di prodotto sul dito e picchiettare delicatamente il contorno occhi Advanced eye cream mattina e sera.
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Applicare 2 gocce di GF5- Glutathione Rejuvenating Serum per ridurre la profondità delle rughe perioculari, migliorare elasticità e compattezza, uniformare il colorito della pelle e potenziare le difese antiossidanti.
Applicare 2-3 gocce di Peptide Functional Complex Serum per avere un aspetto rilassato e contrastare le rughe di espressione.
Fonte: https://www.miamo.com/come-prevenire-e-trattare-le-borse-sotto-gli-occhi/
Smettere di fumare: benefici per la salute
Conoscevi i benefici per la salute derivanti dall’abbandono del vizio del fumo? Se sei curioso di sapere cosa accade dopo che smetti di fumare, noi possiamo darti le risposte.
Benefici per la salute
Quando smetti di fumare il tuo corpo si trasforma.
- 20 minuti
La pressione sanguigna e la frequenza cardiaca ritornano nella norma. - 8 ore
I livelli di ossigeno nel sangue ritornano nella norma e i livelli di nicotina e monossido di carbonio si riducono di oltre la metà. - 24 ore
Il monossido di carbonio è stato eliminato dal corpo. I polmoni iniziano a liberarsi dai muchi e da altri detriti del fumo. - 48 ore
La nicotina non è più presente nel corpo. Il senso del gusto e dell’olfatto sono migliorati significativamente. - 72 ore
Respirare diventa più semplice. I tubi bronchiali iniziano a rilassarsi e i livelli di energia aumentano. - 2 a 12 settimane
La circolazione migliora in tutto il corpo, rendendo molto più semplice camminare e correre. - 3 a 9 mesi
La tosse, il sibilo e i problemi respiratori migliorano dal momento che la funzione polmonare è aumentata fino al 10%. - 1 anno
Il rischio di attacco cardiaco si riduce della metà. - 5 anni
Il rischio di attacco cardiaco si riduce della metà rispetto a quello di un fumatore. - 10 anni
Il rischio di tumore ai polmoni si riduce della metà rispetto a quello di un fumatore. Il rischio di attacco cardiaco ritorna ad essere pari a quello di chi non ha mai fumato.
Quando si smette di fumare, si sperimentano anche i seguenti effetti fisici:
- Miglioramento della fertilità
- Pelle dall’aspetto più sano
- Denti più bianchi e alito più fresco
- Capelli più luminosi e morbidi
Altri benefici
Quando ci si libera dal fumo, è importante festeggiare anche queste altre piccole vittorie:
- Gli indumenti hanno un odore migliore
- Lo stress si riduce
- Si ha più denaro
Ciambella al mascarpone con gocce di cioccolato
INGREDIENTI
3 uova
250 g di mascarpone
250 g di farina per dolci Nutrifree
50 g di fecola di patate
1 bustina di lievito per dolci
1 bustina di vanillina
70 g di burro sciolto
180 g di zucchero
gocce di cioccolato qb
Procedimento
In una terrina sgusciate le uova ,aggiungete lo zucchero e montate con le fruste elettriche per qualche minuto.
Aggiungete un pizzico di sale e il mascarpone e continuate a mescolare con le fruste.
Unite anche il burro sciolto e mescolate.
Unite e passate al setaccio la farina per dolci con la fecola di patate.
Aggiungete un po per volta le farine al composto di uova continuando a mescolare.
Mescolate le gocce di cioccolato con un cucchiaio di farina e aggiungetele al composto con la vanillina e il lievito. Mescolate bene il tutto.
Versate il composto in uno stampo da ciambella imburrato e infarinato ,livellate con il cucchiaio e infornate a 180 gradi per 45 minuti.
*Vale sempre la prova stecchino.
Sfornate e non appena si raffredda capovolgete la ciambella su un piatto da portata e decorate con lo zucchero a velo.
Fonte: https://blog.giallozafferano.it/zeroglutine/ciambella-al-mascarpone-con-gocce-di-cioccolato/
Lasagne senza glutine con insalata
Una variante delle lasagne al forno, dal gusto originale e squisito. Pasta fresca e besciamella sono gli ingredienti principali che non possono mancare, l’insalata è l’elemento sorpresa!
Se segui una dieta vegetariana ti basterà eliminare le acciughe!
Preparazione pasta fresca:
Per prima cosa, agita bene la confezione di mix per distribuire in modo uniforme il contenuto. In una ciotola capiente, rompi le uova, aggiungi un pizzico di sale e l’olio, sbatti il composto con una forchetta e aggiungi gradualmente il mix.
Appena l’impasto comincerà a prendere consistenza, trasferiscilo su una spianatoia e continua a lavorarlo manualmente con cura fino ad incorporare tutto il mix, così da ottenere un panetto omogeneo ed elastico. Avvolgi il composto nella pellicola trasparente e metti a riposare in frigo per circa 1 ora. Tieni presente che la fase di riposo è fondamentale per permettere alla farina contenuta nell’impasto di assorbire tutti i liquidi e aiutare la successiva fase di stesura della pasta.
Riprendi il panetto dal frigo, staccane un pezzetto e tieni coperto il pezzo che non stai lavorando. Sulla spianatoia, stendi l’impasto con il mattarello o con la sfogliatrice ad uno spessore di circa 1-2 mm aiutandoti sempre con una piccola manciata di farina da spolvero che aggiungerai con le punte delle dita e forma le lasagne.
Una volta finito di lavorare il primo pezzo di panetto, prendi l’altro e ripeti lo stesso procedimento.
Preparazione lasagne:
Prepara la besciamella: in una casseruola fai sciogliere il burro, aggiungi la farina e con una frusta mescola per evitare che si formino grumi. Aggiungi il latte e, sempre mescolando e a fuoco basso, gira fino a che il composto si sarà addensato. Regola di sale ed aggiungi poca polvere di noce moscata.
Lava e asciuga bene il cespo d’insalata e taglialo a striscioline non troppo fini, mettile in una ciotola e condisci tutto con poco sale e olio. In una pentola con acqua a bollore e salata precuoci le lasagne per 2-3 minuti. Metti la pasta semicotta sopra un canovaccio ben pulito.
Prendi una pirofila e stendi sul fondo un leggero strato di besciamella. Inizia a fare gli strati: stendi su tutta la superficie della pirofila le lasagne, metti un generoso strato di besciamella e l’insalata a coprire. Fai il secondo strato come il primo aggiungendo però anche il formaggio grattugiato.
Cuoci in forno caldo a 200° per circa 20 minuti.
Nel frattempo che le lasagne cuociono dissala e pulisci le acciughe, poi, a coltello, tagliale finemente e quando la pasta sarà cotta distribuiscile sopra.
Fonte: https://nutrifree.it/alimenti-senza-glutine/lasagne-senza-glutine-con-insalata/
Spossatezza e debolezza? Sarà la…primavera
In primavera, si sa, le giornate si fanno più lunghe, il tempo migliora, la natura si risveglia, ma tutto ciò che sembra influire positivamente sul cervello e favorire il buon umore può apportare anche degli “effetti collaterali”. Parliamo del cosiddetto “mal di primavera” che colpisce circa due milioni di persone in questo periodo dell’anno e che si manifesta con segnali come stanchezza e debolezza , a cui si aggiungono spesso cattivo umore, ansia, irrequietezza, insonnia e mancanza di concentrazione . Questo malessere generale e diffuso, sebbene di natura non patologica, può peggiorare la qualità della vita e rappresentare un problema nel normale svolgimento delle attività quotidiane.
Quali sono le cause?
Alcuni dei fastidi avvertiti in primavera sono simili a quelli tipicamente autunnali, mentre altri dipendono esclusivamente dai cambiamenti che hanno luogo in questo periodo dell’anno. Tanto per cominciare ci si deve adeguare al passaggio all’ ora legale, che porta via un’ora di sonno e obbliga l’organismo a doversi riabituare al nuovo ritmo. Inoltre le giornate più lunghe e le temperature più alte stimolano una maggiore attività di tutto il corpo, che può non essere in grado di rispondere in maniera adeguata. L’organismo tende così a segnalare il suo disagio con una stanchezza e debolezza apparentemente ingiustificate, ma che in realtà sono il campanello d’allarme di uno stato fisico e mentale non eccellente. I sintomi del “mal di primavera” possono essere acuti e nascondere delle patologie più gravi, in questo caso è bene sottoporsi ad una visita medica. Se i sintomi non sono particolarmente acuti non vanno comunque trascurati in quanto potrebbero condurre a un maggiore malessere psico-fisico.
L’alimentazione giusta contro il mal di stagione
Tutti sanno che lo scopo primario dell’alimentazione è principalmente energetico, ma spesso si dimentica che tale energia dovrebbe essere fornita gradualmente nel corso della giornata; quindi è bene fare 5 pasti al giorno (colazione, spuntino, pranzo, merenda, cena) per non lasciare mai l’organismo a corto di “carburante”. Per combattere debolezza e spossatezza occorre inoltre seguire un ’alimentazione sana e variata , che garantisca sufficienti apporti di macronutrienti ( carboidrati , proteine e grassi ) e di micronutrienti (come vitamine e minerali). Le vitamine non apportano calorie, ma svolgono importanti funzioni (antiossidanti, protettive, antinfiammatorie ecc.) e regolano buona parte delle trasformazioni chimiche che avvengono nell’organismo, tra cui quelle energetiche. Tra le vitamine più importanti impegnate nel processo metabolico (produzione di energia) rientrano quelle del gruppo B:
La vitamina B1 agisce soprattutto sul metabolismo dei carboidrati.
La vitamina B2 ha molte funzioni tra le quali la facilitazione dell’assorbimento dei grassi.
La vitamina B6 consente una buona utilizzazione delle proteine e agisce nel metabolismo glicidico e lipidico.
La vitamina B12, oltre che favorire il metabolismo di zuccheri e proteine, è indispensabile per il buon funzionamento del sistema nervoso.
Le vitamine del gruppo B si trovano in grande quantità soprattutto negli alimenti di origine animale: è quindi importante assumere settimanalmente carne, pesce e uova nelle giuste quantità, e consumare ogni giorno yogurt, latte e derivati come il Grana Padano DOP che è un concentrato di nutrienti del latte, ma con meno grassi del latte intero perché parzialmente decremato durante la lavorazione. Per fare 100 g di questo formaggio occorrono 1,5 litri di latte, fornisce quindi ottime quantità di proteine ad alto valore biologico, vitamine del gruppo B, tanto calcio, oltre ad essere ricco di importanti antiossidanti come vitamina A, zinco e selenio . Unito ad un’alimentazione ricca di frutta e verdura, il Grana Padano DOP contribuisce a dare all’organismo la forza e il benessere di cui si ha particolarmente bisogno in questo periodo.
Attività fisica per il benessere psico-fisico
Per sconfiggere stanchezza e stress è bene praticare attività fisica aerobica a bassa intensità e a lunga durata, come camminare, pedalare ecc. È importante che l’attività fisica diventi un’abitudine quotidiana o che venga praticata per almeno 40 minuti 3-4 volte a settimana. I benefici che se ne possono trarre sono molteplici. Tanto per cominciare, l’esercizio fisico aumenta la produzione di energia da parte del corpo e si dimostra in grado di combattere stanchezza e debolezza più del riposo. Non solo. Una buona dose di attività fisica e praticata con regolarità, è in grado anche di migliorare il tono dell’umore. Infatti, tra le varie benefiche modificazioni del metabolismo e del sistema nervoso, l’attività stimola la produzione di endorfine , neurotrasmettitori dotati di proprietà analgesiche che donano maggiore serenità e tranquillità. Ovviamente, la raccomandazione sempre valida è che se siete sedentari è bene sottoporvi a una visita medica prima di iniziare con qualsiasi tipo di attività motoria.
Altri consigli contro stanchezza e debolezza
Mangia 2 porzioni di verdura al giorno , preferendo quelle crude a quelle cotte per assicurarti un miglior apporto di vitamine e antiossidanti, che diminuiscono con la cottura.
Mangia 3 porzioni di frutta al giorno : tra i frutti di stagione ci sono le fragole, le nespole, i limoni e le pere, ma qualsiasi frutta di tuo gradimento è la benvenuta.
Condisci la verdura con del succo di limone : la vitamina C favorisce l’assorbimento del ferro degli alimenti, la cui carenza può essere causa di stanchezza e debolezza.
Mangia tutti i giorni un vasetto di yogurt o 200 ml di latte e aggiungi 10g (un cucchiaio da cucina) di Grana Padano DOP al posto del sale per insaporire i tuoi primi piatti. Fai attenzione alla cena : il pasto serale, quello più vicino all’ora del sonno, dovrebbe apportare non più del 30% delle calorie dell’intera giornata e non essere abbondante né in grassi né in zuccheri semplici, ma apportare calorie soprattutto da cereali come pasta o riso associati o legumi, oppure da proteine come quelle del pesce.
Esponiti al sole con cautela: l’esposizione al sole migliora l’umore, oltre a favorire la produzione di vitamina D, prezioso micronutriente utile a molte funzioni del nostro organismo.
Vestiti “a strati”: in questo modo potrai fronteggiare i cambi di temperatura, proteggendoti dal caldo eccessivo. Con il calore la pressione arteriosa può scendere e di conseguenza ci si può sentire più stanchi e deboli.
Assicurati il giusto riposo notturno: dormire ininterrottamente per un numero sufficiente di ore (circa 8h per un adulto) è indispensabile per il benessere fisico e mentale dell’organismo e per non accusare stanchezza e spossatezza durante il giorno.
Presso le Farmacie Palomba trovi una vasta gamma di prodotti dedicati all’integrazione di vitamine ed alimentare atti a combattere il “mal di primavera”.
(fonte: https://www.educazionenutrizionale.granapadano.it/it/alimentazione/articoli/alimentazione-e-salute/stanchezza-e-debolezza-puo-essere-la-primavera-/)