31 Ago 2018

Approfondimento. Con la dieta mediterranea, si vive più a lungo.

Una nuova ricerca ci dice non solo che la dieta mediterranea è un elisir di lunga vita, ma che non si è mai troppo anziani per iniziarla.

Lo studio, condotto dal dipartimento di Epidemiologia e prevenzione dell’Istituto Neurologico Mediterraneo Pozzilli (Neuromed), è stato pubblicato sul British Journal of Nutrition ed è forte dei dati raccolti attraverso l’osservazione di 5mila soggetti d’età superiore ai 65 anni, seguiti per otto anni. È una parte del campione che ha partecipato al Moli-sani study, un ampio programma di ricerca iniziato nel 2005 per indagare i possibili fattori genetici e ambientali alla base di malattie cardiovascolari, cancro e patologie degenerative: lo studio ha riguardato 25mila cittadini del Molise, trasformando un’intera regione in un grande laboratorio. In aggiunta ai dati “molisani”, il team del Neuromed ha passato in rassegna anche altri studi epidemiologici pubblicati in altri Paesi, per un totale di circa 12mila soggetti esaminati.

“La nostra ricerca indica chiaramente – dicono i ricercatori – che la dieta mediterranea è un autentico scudo salvavita, capace di ridurre in modo significativo il rischio di mortalità nella popolazione anziana”. Nei soggetti che seguono questo regime alimentare è stato riscontrato un calo del 25 per cento delle cause di morte. E l’effetto è progressivo. “Più il nostro regime alimentare rispecchia la dieta mediterranea tradizionale, maggiore è il ‘guadagno’ in termini di riduzione del rischio di mortalità” spiega Licia Iacoviello, responsabile del laboratorio di Epidemiologia molecolare e nutrizionale del Neuromed.

Gli effetti benefici della dieta mediterranea sono associati a un alto consumo di grassi monoinsaturi, presenti nell’olio d’oliva, e di pesce, ma non va trascurato neanche il ruolo del vino durante i pasti. “I nostri dati confermano quello che era stato già osservato in molti studi epidemiologici e metabolici, ovvero che un moderato consumo di bevande alcoliche, se inserito nel contesto dei cibi mediterranei, rappresenta un fattore protettivo per la nostra salute” commenta Marialaura Bonaccio, prima autrice dello studio.

Da qui gli scienziati rilanciano ruolo e importanza della dieta mediterranea. “I dati dicono che nel giro di pochi anni gli over 65 rappresenteranno circa un quarto della popolazione europea. È necessario studiare e individuare i fattori che non solo aiutano a vivere più a lungo, ma che aiutano anche a vivere bene – dice Giovanni De Gaetano, direttore del dipartimento di Epidemiologia del Neuromed – Dobbiamo aggiungere vita agli anni, non solo anni alla vita. Il nostro studio offre basi robuste per promuovere un regime alimentare salutare ispirato ai principi della dieta mediterranea, anche tra le persone più anziane”.

 LA DIETA MEDITERRANEA

Riconosciuta dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, la dieta mediterranea fu scoperta da Kyes durante un soggiorno in Italia negli anni ’50. Il biologo americano rimase colpito dalla bassa incidenza di patologie cardiovascolari e di disturbi gastrointestinali in regioni dell’Italia meridionale, come la Campania. Non poteva essere un caso, pensò. Fu lui ad avviare il primo studio pilota, coinvolgendo gli abitanti del comune calabrese di Nicotera, per dimostrare gli effetti salutari del regime alimentare diffuso nelle regioni del Sud Italia. Nel ’62 si trasferì a Pioppi, in Campania, per continuare i suoi test: i risultati delle ricerche, andate avanti per decenni, sono stati raccolti poi nel volume Eat well and stay well (Mangiare bene e stare bene). 

 

Fonte: https://www.repubblica.it/salute/alimentazione-e-fitness/2018/08/31/news/non_e_mai_troppo_tardi_per_passare_alla_dieta_mediterranea-205240581/?ref=RHPPRT-BS-I0-C4-P1-S1.4-F4

28 Mar 2018

Dieci regole d’oro per smaltire le calorie pasquali

Pasqua e Pasquetta: son bastati due giorni di pranzi, cene e pic-nic con famigliari e amici per farti mettere su almeno un paio di chili di troppo. Non è una tragedia, le feste sono fatte anche per qualche sgarro alla regola, a condizione però che rientri presto nel tuo peso forma riprendendo le sane abitudini alimentari e un corretto stile di vita. Per esempio seguendo queste 10 semplici regole.

1. Fai colazione. Anche se saltarla ti sembra il modo migliore per ridurre il numero di calorie giornaliere, è vero proprio il contrario: fare una colazione ricca di fibre, per esempio con frutta, yogurt, cereali, aiuta a mantenere costante il metabolismo, ovvero il potere brucia-grassi del tuo corpo, e soprattutto a evitare di svaligiare la macchinetta degli snack a metà mattina.

2. Fai degli spuntini. A metà mattina come a metà pomeriggio: è il modo migliore per arrivare a pranzo e cena senza il ‘buco nello stomaco’ e quindi riducendo il rischio di abbuffarti. Cosa mangiare? Frutta di stagione, frutta in guscio, barrette di cereali, yogurt, spremute: tutti alimenti ricchi di fibre che mantengono costante la glicemia.

3. Evita grassi saturi e zuccheri raffinati. I grassi saturi (li trovi nelle carni grasse, nel burro, nella panna, nei formaggi stagionati) e gli zuccheri raffinati (caramelle, dolci industriali, bibite gassate) sono i peggiori nemici del tuo peso forma. Questi li puoi eliminare drasticamente e senza rimpianti.

4. Elimina gli aperitivi. Forse non ci hai mai pensato, ma l’alcol contiene 7 Kcal per grammo, ed è un ‘alimento’ decisamente ipercalorico. Se ci sono delle calorie da tagliare nel corso di una giornata, queste sono senza dubbio le prime. Diverso il discorso per il vino: un bicchiere a pasto è un ottio apporto di antiossidanti, benefici per la tua salute.

5. Cammina. Prima ancora di iscriverti in palestra, sfrutta le occasioni quotidiante per camminare: un’ora a passo normale brucia circa 360 calorie. Lo puoi fare per andare e tornare dal lavoro, magari fermandoti con l’auto a debita distanza o scendendo qualche fermata prima dai mezzi pubblici. Oppure puoi fare una lunga passeggiata serale con il cane: le occasioni nel corso di una giornata non mancano di certo.

6. Fai le scale. In fondo cos’è lo step se non fare le scale? Un’ora di esercizio in palestra brucia qualcosa come 800 calorie, una quantità alla quale ti puoi avvicinare semplicemente evitando di prendere l’ascensore ogni volta che puoi.

7. Fai pesi. Se sei già iscritto in un centro fitness questo è il momento di darci dentro con i pesi: secondo recenti studi gli allenamenti con manubri, sbarre e palle mediche sono in grado di mettere una marcia in più al tuo metabolismo fino a due giorni dopo che hai finito di allenarti. E il metabolismo che lavora son tutti grassi che bruci anche mentre ti riposi.

8. Vai a letto presto. Secondo alcune ricerche, perdere ore di sonno farebbe scattare alcuni meccanismi ormonali che hanno a che fare con l’appetito. Hai presente lo spuntino di mezzanotte davanti alla TV? Andare a letto per tempo evita sicuramente quel surplus inutile di calorie.

9. Vai a ballare. Se invece siete degli inguaribili nottambuli, uscite e andare a ballare: un’ora di balli più o meno sfrenati brucia fino a 800 calorie, più o meno come una seduta di step o un’ora in sella a una bicicletta o una cyclette. L’importante è non vanificare il divertimento con i drink (vedi punto 4).

10. Bevi almeno due litri d’acqua al giorno. Questo lo puoi fare a ogni ora del giorno e della notte: l’acqua non serve solo a far funzionare tutti i meccanismi del tuo organismo (fatto questo che dovrebbe convincerti da solo a non dimenticarti di bere acqua regolarmente) ma è in grado anche di aumentare il senso di sazietà, tenendoti lontano dai cibi ‘inutili’.

 

Fonte: https://www.panorama.it/sport/fitness/pasqua-dieta-peso/

12 Feb 2018

I grassi sani: importanti nella dieta priva di glutine!

I grassi sani: importanti nella dieta priva di glutine!

Nella vostra dieta per celiachia cercate sempre di eliminare il grasso per ridurre al minimo le calorie? Sappiate però che il grasso è un nutriente importantissimo per un corpo in forma.

Si tratta solo di scegliere i grassi giusti

I lipidi costituiscono un’importante riserva energetica per animali e piante (semi), in quanto sono in grado di liberare una grande quantità di calorie per unità di massa. Il valore calorico di un grammo di lipidi è circa il doppio rispetto a zuccheri e proteine, circa 9,46 kcal/g verso 4,15 kcal/g. Proprio per questo sono il substrato energetico ideale per le cellule. In un uomo sano di 70 kg, ad esempio, vi sono circa 15 kg di trigliceridi. Durante l’attività fisica i lipidi vengono utilizzati insieme ai carboidrati, fornendo in ugual misura l’energia necessaria per attività di medio basso livello. Se l’attività fisica prosegue per almeno un’ora si va incontro a un esaurimento delle scorte di carboidrati e a un corrispondente aumento dell’utilizzo di lipidi. Inoltre i lipidi alimentari apportano gli acidi grassi essenziali (cioè non sintetizzati dall’organismo), come gli acidi linoleico e arachidonico. Essi legano e trasportano le vitamine liposolubili (A, D, E e K) e sostanze sapide e aromatiche. Una buona dieta per celiachia prevede quindi che l’apporto calorico giornaliero provenga per il 25-30% dai grassi. Un celiaco può quindi mangiare grassi, ma è necessario scegliere i grassi giusti, perché le differenze fra le varie qualità sono enormi.

Fonte: https://www.schaer.com/it-it/a/celiachia-dieta-non-abbiate-paura-del-grasso